I vini del Carso

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Il Carso rappresenta una piccola enclave all’interno del Friuli Venezia Giulia.

Questa stretta striscia di terra, tra il confine sloveno e il mare Adriatico, occupa l’estremo confine orientale della nostra penisola. Un piccolo territorio capace di dar vita a vini dalla forte personalità, che esprimono in modo trasparente il carattere ruvido e austero di un luogo di pietre e vento.

Le bianche scogliere, che s’innalzano maestose e ripide dal blu del mare, salgono fino ai rilievi rocciosi dell’altopiano del Carso. Il clima è tipicamente mediterraneo, mitigato dalle brezze del golfo di Trieste e rinfrescato dalla Bora, che soffia con forza da nord-est. I suoli del Carso sono poveri e pietrosi, con la roccia madre spesso affiorante tra gli arbusti della macchia mediterranea. Su questi terreni rocciosi la viticoltura è un’impresa eroica, ma nonostante le difficoltà è sempre stata una risorsa per l’economia agricola locale.

Per piantare una vigna bisogna prima frantumare e sminuzzare la pietra carsica, mischiarla con un po’ di terra rossa prelevata dalle doline e poi posare le barbatelle.

Carso Vigna Zidarich

Le viti riescono a spingere le radici in profondità tra le fessure delle rocce friabili, alla ricerca di acqua e di risorse per la loro sopravvivenza. In passato tutto il litorale triestino era caratterizzato da terrazzamenti con muretti a secco, che salivano dal mare fino al culmine della costa. Ai tempi gli ettari vitati erano circa 1.500 e i vigneti venivano gestiti con un faticoso lavoro manuale.

Lo sviluppo industriale del secondo dopoguerra, con la crescita delle attività commerciali legate al porto di Trieste e al turismo, ha causato il progressivo abbandono dei vigneti della costa, che nel giro di alcuni decenni sono stati invasi dalle sterpaglie e dal bosco.

Fino agli anni ’80, la viticoltura carsolina sopravviveva all’interno di piccole aziende agricole di carattere familiare, che insieme a frutta, ortaggi e all’allevamento di animali, producevano anche un po’ di vino da vendere sfuso a livello locale e nelle osterie di Trieste.

Saranno Danilo Lupinc e Edi Kante a cominciare a trasformare queste fattorie tradizionali in vere e proprie aziende vitivinicole, iniziando a imbottigliare il loro vino.

Carso Vigna Kante

Sulla loro scia, anche Benjamin Zidarich, Sandi Škerk e altri piccoli viticoltori, hanno cominciato a dedicarsi esclusivamente alla produzione di vino.

Carso Vigna Skerk

Oggi gli ettari vitati sul Carso sono circa 600 e sono coltivati soprattutto con i vitigni autoctoni del territorio. La varietà più diffusa, vera icona del Carso, è la vitovska, un’uva a bacca bianca nata da un incrocio spontaneo tra glera e malvasia. Gli altri vitigni autoctoni presenti sono la malvasia Istriana e il terrano.

Non mancano tuttavia alcune uve internazionali come lo chardonnay, il sauvignon blanc, il pinot grigio, il friulano, il merlot e il cabernet sauvignon, che si sono adattate bene al territorio. I produttori gestiscono tenute di pochi ettari e hanno conservato un approccio tipicamente artigianale. I loro vini conquistano per il carattere sincero e schietto, che mette in luce un grande amore e rispetto per la propria terra. I vini del Carso sono autentici e originali, spesso frutto di macerazioni sulle bucce: vini assolutamente da scoprire.

10 etichette imperdibili

Carso DOC Vitovska Kamen, Zidarich

Carso DOC Vitovska 6/7, Skerlj

Carso DOC Malvasia, Skerk

Carso DOC Vitovska, Edi Kante

Carso DOC Ograde, Skerk

Carso DOC Prulke, Zidarich

Carso DOC Vitovska, Skerk

Carso DOC Stara Brajda, Lupinc

Carso DOC Vitovska, Bajta

Carso DOC Malvasia, Kocjančič

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