Il Nerello Cappuccio, da vitigno complementare a vitigno completo

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Il Nerello Cappuccio è un vitigno che si trova in Sicilia (zona etnea e parte della provincia di Messina) ed in Calabria. Utilizzato principalmente in percentuali basse, poiché nei Disciplinari non è stato previsto in purezza, dona ai vini in cui viene utilizzato colore, note speziate. Il suo habitat prediletto è quello caldo ed asciutto, non a caso è anche conosciuto anche come Nerello Mantellato a seguito delle foglie che coprono i grappoli come un mantello.

E’ un vitigno delicato, che risente delle condizioni climatiche e che rendono difficile la sua coltivazione ed in parte la sua vinificazione in purezza. Ecco il perchè le sue percentuali nell’Etna Rosso D. O. C. possono arrivare ad un massimo del 20% ed anche nel Disciplinare del Faro D. O. C. non può andare oltre il 30%. Ultimamente però inizia ad avere una propria identità ed il numero di cantine (etnee soprattutto) che lo vinificano in purezza sono aumentate. Inizialmente era solo Benanti che lo produceva (1998), ora sono quasi una decina le aziende che producono un vino ottenuto da Nerello Cappuccio in purezza. L’adattamento del vitigno al terroir ed i cambiamenti climatici, hanno svolto un ruolo fondamentale affinché questo vitigno venga coltivato in tutti i versanti etnei e se le proiezioni sono giuste, possa essere prodotto un vino da Nerello Cappuccio in quasi tutti i versanti etnei. 

Effettivamente dal Nerello Cappuccio si ottengono vini di facile beva, non molto complessi, con tannini morbidi e che a loro volta sono molto duttili al punto tale da poter essere abbinati anche a piatti di pesce.

L’argomento è stato trattato presso l’Enoteca dell’Etna presso Ragalna, in presenza dei produttori e dei loro vini, dove è stato possibile denotare e confrontare le varie sfaccettature di ogni vino, a seconda del tipo di vino e del metodo di vinificazione usato. Tutto questo ha mostrato come il Nerello Cappuccio (o Mantellato), abbia una buona polivalenza e si presti ad essere spumantizzato, vinificato in rosato ed in rosso ed a seconda dei casi anche a fare affinamento in legno, pur avendo dei tannini “docili”.

Nove i vini degustati, con uno spumante, un rosato e sette rossi.

Serafica – Mirantur Rosè Spumante Brut Nerello Cappuccio I. G. T. Terre Siciliane

Ottenuto da Nerello Cappuccio e spumantizzato tramite Metodo Charmat lungo, questo spumante riesce a conservare le caratteristiche del vitigno e ad avere la briosità dello spumante. Nel calice si evince un perlage fino e si sentono i sentori tipici di nota chinata e sentori fruttati di frutta a bacca rossa acerba. Buon bilanciamento e con una freschezza che lo caratterizza. Per essere la prima annata di produzione ed il primo spumante ottenuto da Nerello Cappuccio, i risultati sono più che incoraggianti.  

Tenuta Stagliata – Nerello Cappuccio Rosato 2021 I. G. T. Terre Siciliane

Da un rosato “mosso” si passa ad un rosato “fermo”. Dal calice pervengono sentori di frutta esotica e di erbaceo, lievi accenni di cappero. Un sorso fin troppo signorile che non riesce ad esprimere una caratteristica principale. Sorso corto. Manca di corrispondenza gusto – olfattiva. Un rosato da antipasti delicati.

Benanti – Nerello Cappuccio 2021 I. G. T. Terre Siciliane

Bouquet complesso e sentori persistenti, con note di liquirizia, accenni di pomodoro ed inchiostro di china. Brioso alla beva con un’acidità ben presente e con una piacevolezza di sorso che gli dona una buona fluidità di beva. Buona la progressione che dà a sua volta una bella persistenza.

Le uve provengono dai vigneti siti in Santa Maria di Licodia (versante sud) ed a quote di montagna dove si hanno escursioni termiche notevoli. L’azienda è stata la prima a vinificare il Nerello Cappuccio in purezza e dopo varie prove (negli anni) ha scelto di far fare un affinamento in acciaio, in modo tale da conservare le caratteristiche aromatiche del vitigno e non alterarne i profumi.

Cantina del Malandrino – Lupo Cappuccio 2021 I. G. T. Terre Siciliane

Il bouquet si presenta con accenni di roccia bagnata e pietra focaia. Sorso di carattere con una freschezza spiccata e che funge da asse portante. Lungo al sorso con una buona corrispondenza gusto – olfattiva. Il fatto che le vigne da dove proviene l’uva siano a Mascali, dimostra come il Nerello Cappuccio riesca ad adattarsi un po’ a quasi tutti i versanti etnei.

Calabretta Vini – Nerello Cappuccio 2020 I. G. T. Terre Siciliane

Avvicinando il calice si percepisce un bouquet complesso ed intrigante. Nota fumè, inchiostro di china in maniera lieve e di liquirizia in maniera gentile. Sorso pieno e con una freschezza che richiama i tannini. Lungo al sorso e con una bella persistenza. E’ uno dei pochi Nerello Cappuccio che fa affinamento in botte, ma l’uso parsimonioso non altera le caratteristiche, ma anzi lo rende più pieno e strutturato.     

Tenuta Stagnata – Nerello Cappuccio 2020 I. G. T. Terre Siciliane

Sentori di humus e di speziatura. Grande bilanciamento, con una freschezza che riesce a farsi sentire in maniera non invadente. Pieno al sorso e con una buona persistenza.

Feudo Vagliasindi – Nerello Cappuccio 2019 I. G. T. Terre Siciliane 

Il corredo aromatico è composto da note erbacee e salmastra, accenni di fumè e pietra focaia Una freschezza ben calibrata. Forse l’essere troppo equilibrato lo penalizza al palato con un sorso che si rivela non troppo lungo. L’uso della botte fatto in maniera preponderante su un vitigno come il Nerello Cappuccio, non sempre dona struttura, ma a volte smorza i tannini, togliendo personalità al vino.

Serafica – Mirantur Rosso 2020 Nerello Cappuccio I. G. T. Terre Siciliane

La frutta la fa da padrona accompagnata da una delicata nota minerale ed un timbro di mineralità. Sorso piacevole e ben calibrato con freschezza e piacevolezza che gli donano personalità. Buona la persistenza e la progressione.

Al – Cantara – La Fata Galanti 2018 I. G. P. Terre Siciliane

Nota agrumata ed una buona speziatura lo rendono veramente interessante. Fresco alla beva e con una bella verticalità. Conclude con una sapidità che lo rende un vino con un quid in più. Persistenza buona. Un uso sapiente della barrique ed un lungo periodo di affinamento, permettono a questo Nerello Cappuccio di spostarsi un po’ più in là nel tempo.

Come si può capire il Nerello Cappuccio, inizia a prendere una sua personalità così come altri vitigni che venivano considerati come vitigni complementari (vedi Frappato e Nocera) e man mano viene prodotto in purezza, non come semplice vino di “rincalzo”, ma proprio per la duttilità riesce ad avere e nella facilità di beva, perchè non bisogna dimenticare che il mercato ha un ruolo fondamentale.

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