La bottiglia del Verdicchio: Fazi Battaglia 1953

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Erano gli anni settanta e per la prima volta vidi quella bottiglia strana, ma affascinante. Ricordo che accanto a quella bottiglia giaceva un’etichetta di sciacchetrà, altro vino da ricordare.
Queste due bottiglie erano in una vetrina di una “piola”, che in Torinese è sinonimo di osteria, dove si poteva mangiare e bere vino Piemontese”, oltre che altri vini italiani.
Quella bottiglia strana era ed è Fazi Battaglia. Ricordo che, tutte le volte, passando per quella via, mi soffermavo a guardarla “come fosse una reliquia” chiedendomi: ”per quale motivo aveva quella forma strana?“
Adesso lo so e credo sia arrivato il momento di condividere per ricordare e ricordarci la storia di questa bottiglia.

Correva l’anno 1953.

La bottiglia a forma di anfora ispirata, agli antichi contenitori etruschi, nasce da una brillante intuizione. Fu organizzato un concorso per la creazione di una bottiglia.

Voluta dall’imprenditore Francesco Angelici, cofondatore dell’azienda vinicola nel 1949 e nonno dell’attuale proprietaria, per creare un contenitore unico, che rendesse immediatamente riconoscibile il suo Verdicchio. Ricordo che lo assaggiai per la prima volta a Pesaro, tanto tempo fa. Un vino che trova nella bottiglia dalla particolare forma ad anfora un brand indistinguibile conosciuto in tutto il mondo.

Il concorso era stato vinto dall’architetto Antonio Maiocchi, che, per quanto mi riguarda, è riuscito a creare un’opera d’arte, per un grande vino.

L’originale brevetto della bottiglia ad anfora dell’azienda Fazi Battaglia è stato selezionato per la prestigiosa Mostra:”Disegno & Design”, sede delle esposizioni dedicate al design e alla cultura italiana. E vi pare poco!

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