La Puglia dei rosati
Scritto da Davide Gangi | Pubblicato in territorio
Inizia oggi per me una nuova avventura in collaborazione con “VINOWAY” che ringrazio per avermi dato l’opportunità di portare avanti un progetto per divulgare il settore enogastronomico pugliese, sperando di essere il più possibile obiettivo ed imparziale.
Ho scelto di partire con un prodotto di punta della produzione vitivinicola pugliese: il vino rosato.
Da sempre vittima di pregiudizi, non abbastanza considerato non solo dai consumatori, ma paradossalmente anche dagli addetti ai lavori, il rosato racchiude in sé caratteristiche peculiari di freschezza, brillantezza di colori, varietà di profumi che lo rendono invece un vino unico, gradevole, versatile, in grado di risolvere addirittura molti abbinamenti enogastronomici.
Celebri sono i rosati del Salento, vinificati dal Negroamaro ed i rosati Castel del Monte, vinificati dal bombino nero.
L’affascinante varietà di colore, che può andare dal rosa tenue che ricorda i petali dei fiori di pesco o della rosa, ad un tono più intenso come il rosa cerasuolo, tipico della ciliegia, o ancora più deciso come il rosa chiaretto, quasi vicino, come definizione, ad un rosso rubino, dipende dal tempo più o meno lungo in cui è stato in contatto con le bucce.
E’, infatti, solo questo che determina il colore e non, come molti ancora erroneamente credono, la miscela tra vini bianchi e rossi, espressamente vietata dalla legge italiana e comunitaria.
Un buon bicchiere di vino rosato dovrebbe avere un elevato equilibrio tra intensità colorante, acidità e giusto corpo, dovrà essere armonico, mai tannico, conservare freschezza ed essere fruttato sia nei profumi che nel gusto ed è per questo che il rosato non subisce quasi mai la fermentazione malolattica, non è adatto all’invecchiamento e dovrebbe essere consumato entro l’anno per ritrovare intatte queste qualità che i cantinieri pugliesi, con grande sforzo e passione, consapevoli della loro enorme responsabilità, riescono a trasmettere al loro prodotto, affermato e considerato tra i migliori nel mondo.
Grazie alla sua freschezza ed ai suoi profumi, tipici della bella stagione, mi piace immaginare di bere questo buon bicchiere, servito magari ad una temperatura un po’ più fredda dei soliti 12°, comodamente seduto a bordo piscina o addirittura in riva al mare…