Cantina I Buongiorno: intriganti Vini di Puglia
Scritto da Daniele Sala | Pubblicato in recensioni vino
Tutte le volte che mi organizzo per andare al Vinitaly preparo una lunga lista di Cantine che voglio visitare e, come spesso accade, solo una parte riesco a incontrarle, ma per fortuna tutti gli anni faccio delle piacevoli scoperte, confrontandomi con Vini di aziende che non conoscevo, spesso consigliati da amici che mi danno preziosi suggerimenti di Degustazione.
Proprio questo è accaduto quando ho incontrato i Vini prodotti dalla Cantina I Buongiorno (Carovigno – Brindisi), la cui proprietà è di Teodosio Buongiorno, da molti conosciuto soprattutto in Puglia, ma non darò anticipazioni perché anch’io ho Degustato prima i suoi Vini e solo dopo ho parlato con lui conoscendone la storia e la filosofia.
L’incontro è avvenuto quando il nostro Editor Davide Gangi mi ha caldamente consigliato di andare allo stand di Teodosio Buongiorno per Degustare i suoi tre Vini, mi ha accompagnato e presentato, poi non ha aggiunto altro se non la frase: ”Ci vediamo dopo e mi dici cosa ne pensi!”.
Inizia così il mio incontro con la Cantina I Buongiorno, Teodosio allo stand era impegnato in un incontro importante, per cui con grande gentilezza e spirito di accoglienza mi ha preparato un tavolino tutto per me, ha versato i suoi tre Vini nei bicchieri, mi ha dotato di acqua e taralli, mettendomi nelle migliori condizioni per Degustare con calma, da solo, in attesa che lui finisse l’incontro.
Mi ha fatto molto piacere quest’aspetto, soprattutto perché io amo assaggiare con tranquillità, pazienza, “ascoltando” il Vino in tutte le sue sfumature, dedicando molto tempo all’aspetto aromatico, prendendo appunti, assaggiando e riassaggiando, concentrato e senza fretta.
Questa Degustazione in pratica è avvenuta quasi alla “cieca” e ciò mi è piaciuto molto, sapevo solamente che erano tre Vini a base rispettivamente di Fiano, Negroamaro, Primitivo, non ho voluto nemmeno leggere le retro-etichette prima di assaggiare.
Partiamo con l’IGT Salento Fiano 2012, titolo alcolometrico 13%, affinamento in acciaio: giallo paglierino scarico, profumi di grande intensità con suadenti sentori di agrumi, pesca, salvia e delicate note minerali, il sorso è di buona intensità, gradevole, delicato e di ottimo equilibrio, finale piuttosto minerale, ottima la bevibilità che ne enfatizza al meglio le possibilità di abbinamento a tavola, dove può esibire la sua intrigante aromaticità assieme a un gusto bilanciato, fresco e piacevole.
Proseguiamo con l’IGT Salento Negroamaro 2010, titolo alcolometrico 15%, affinamento di 6 mesi in barrique di secondo passaggio, Uva proveniente da Vigneti con più di 40 anni: rosso rubino cupo, grande consistenza, profumi sicuramente intensi, evoluti, con sentori di frutta rossa sovramatura, speziatura dolce, tocco garbato di vaniglia, cenni di cuoio. In bocca è potente, caldo, avvolgente, tannini raffinati, molto persistente e con un equilibrio che stupisce soprattutto dopo che ho conosciuto l’importante tenore alcolico a fine Degustazione, assolutamente non invadente e con il comparto acido/sapido che lavora in maniera sostanziale per far fronte alle imponenti morbidezze.
Infine dedichiamoci all’IGT Salento Primitivo 2010, titolo alcolometrico 15%, affinamento di 6 mesi in barrique di secondo passaggio, Uva proveniente da Vigneti con più di 40 anni: rosso rubino cupo, ottima consistenza, profumi intensi ed eleganti con sentori di ciliegia sotto spirito, confettura, rosa appassita. In bocca è sontuoso, caldo, strutturato, morbido, tannino elegante, anche in questo caso stupisce l’ottimo equilibrio che agevola la beva di un Vino potente e di carattere, grande persistenza con un netto richiamo delle sensazioni percepite al naso.
Al termine della mia Degustazione sono rimasto piacevolmente stupito da tutti e tre gli assaggi, dove la dote dell’equilibrio è la carta vincente che offre un interessante valore aggiunto, abbinata all’ottima espressività aromatica e all’estrazione di frutto che permette di avere in tutti un sorso coinvolgente e intrigante.
Nel frattempo Teodosio Buongiorno ha terminato il suo incontro per cui abbiamo con piacere parlato dei suoi Vini, confrontandoci in modo che io potessi avere un quadro più esaustivo della realtà aziendale e dei singoli prodotti, completando l’idea che mi ero fatto durante la Degustazione.
Innanzitutto ho scoperto che, oltre a essere uomo molto educato e accogliente, elegante nei modi e nelle espressioni, è una persona con un importante curriculum nel campo enogastronomico: gestisce assieme alla moglie Teresa l’importante ristorante “Già sotto l’Arco” in provincia di Brindisi, è Sommelier dal 1997 e ha collaborato sia con il Gambero Rosso sia con Radici del Sud, ricoprendo anche il ruolo di Presidente di panel di Degustazione.
Aspetto sicuramente sorprendente è che i Vini Degustati rappresentano le prime annate messe sul mercato, infatti Teodosio Buongiorno ha realizzato il sogno di diventare produttore di Vino, si era proposto di imbottigliare il suo prodotto solo se avesse raggiunto un livello qualitativo da lui considerato soddisfacente e, a mio parere, questo suo esordio è assolutamente interessante.
Uno dei miei primi pensieri dopo aver appreso questo è che esistono da anni sul mercato alcuni Vini che non hanno tale livello qualitativo, per cui è sicuramente da ammirare un inizio del genere con prodotti che hanno un denominatore comune, una loro identità ricercata dalla filosofia di chi li ha fermamente voluti, con uno standard qualitativo che è stato apprezzato da me e da altri che hanno Degustato per la prima volta queste etichette.
Il progetto nasce nel 2009 e la prima annata imbottigliata è il 2010 con i Vini rossi a base Negroamaro e Primitivo, avvalendosi della collaborazione dei due enologi Giuseppe Caragnulo e Vincenzo Laera, attualmente la produzione è di 4.500 bottiglie per ognuno dei due rossi e 3.000 di Fiano, per un totale quindi di circa 12.000 bottiglie.
L’equilibrio è uno dei punti di forza dei Vini di Teodosio Buongiorno, i quali incarnano il suo modo di fare garbato, educato, che ricorda quello di un lord inglese, forse è proprio questa “compostezza” che ha voluto racchiudere nei suoi Vini, che hanno carisma, struttura, ma sanno farsi apprezzare per la loro capacità di essere bilanciati.
Molto interessante anche il rapporto Qualità/prezzo visto che i costi di questi Vini si aggirano intorno ai 10 euro per i rossi e 8 euro per il bianco.
Se il buongiorno si vede dal mattino, per questi Vini si preannuncia una bella “giornata”.