Viticoltura: cambiare varietà coltivata in un solo anno si può!
Scritto da Marco Calatroni | Pubblicato in viticoltura
Da ormai parecchi anni, in viticoltura, esiste una tecnica che permette di sostituire una varietà di vite, perdendo un solo anno di produzione, a differenza della creazione di un nuovo impianto che impiegherebbe 3-4 anni prima di essere produttivo.
Tale tecnica è chiamata sovrainnesto e può essere effettuata con diverse modalità. Negli ultimi anni si sono sviluppati il T-bud e il chip-bud. Si deve, in entrambe le operazioni, prelevare una gemma sana della varietà che si vuole riprodurre e la si può inserire in un taglio che coincide con le dimensioni della gemma oppure in un taglio a T nella corteccia della vite. Il sovrainnesto è una tecnica molto delicata : si dovrà infatti far combaciare i vasi della pianta con quelli della gemma. Essendo necessaria molta precisione , dovrà essere eseguita da personale esperto e in un periodo molto ristretto durante l’anno di circa 10 settimane (comunque molto più ampio rispetto alle classiche tecniche di innesto).
I vantaggi di questa tecnica sono moltissimi, infatti permette di:
– Conservare la struttura del vigneto, evitando così nuovi costi di impianto
– Conservare un sistema radicale “adulto”: ciò significa avere una qualità dei vini prodotti pari a quella di piante in piena capacità produttiva
– Possibilità di cambiare metodo di potatura ed eventualmente correggere errori fatti in passato
– Rispondere più velocemente alle esigenze di mercato, che purtroppo cambiano in modo molto repentino.
Alcune società organizzano questo lavoro per conto terzi ed offrono la possibilità, attraverso corsi di formazione, di imparare questa nuova tecnica. La comunità europea considera questa operazione come una ristrutturazione del vigneto con conseguente possibilità di accesso a fondi di finanziamento. Partendo da questo presupposto e tenendo conto della possibilità di perdere una sola vendemmia, il sovrainnesto risulta essere una pratica molto conveniente, ma solo se sono presenti alcune condizioni di base: l’apparato radicale deve essere sano ed omogeneo, senza malattie del legno (flavescenza dorata, mal dell’esca…) e ovviamente con poche fallanze nel vigneto (comunque da sistemare inserendo barbatelle della nuova varietà impiantata).
I lavori necessari per eseguire questa tecnica sono molteplici. La prima tappa è sicuramente quella di reperire le gemme della varietà da impiantare durante le operazioni di potatura, cercando di conservarle fino alla primavera-estate successiva, riponendole in un cella di raffreddamento. Il secondo step sarà quello di preparare il tronco, scortecciando la parte su cui verrà messo l’innesto. Andrà eseguita una accurata pulizia, senza arrivare alle parti “verdi” delle piante, che potranno essere potate tranquillamente come in un’annata normale. Solo dopo l’inserimento della gemma, che avverrà nel momento di massima spinta della pianta in piena stagione vegetativa, le viti verranno decapitate (cioè tagliato tutto il cordone tranne il primo sperone) lasciando esclusivamente un “tiralinfa” che verrà eliminato quando il nuovo germoglio sarà ben sviluppato. Molto importanti saranno poi l’operazione di pulizia dei polloni sulla pianta, da eseguirsi durante tutto il periodo estivo, e soprattutto il corretto palizzamento dei nuovi innesti, che ovviamente saranno molto sensibili ad alcuni agenti atmosferici come vento e pioggia, poiché potrebbero spezzarli. In alcune zone è fondamentale l’irrigazione delle piante soprattutto durante la fioritura per garantire un sufficiente flusso di linfa all’innesto.
Quindi, per la buona riuscita di questa pratica dovranno essere prestate le più attente cure alle piante ed ovviamente si dovrà utilizzare materiale delle marze in ottimo stato sanitario. Se non si sono mai eseguiti lavori di questo tipo , pertanto è sempre consigliabile consultare un esperto per evitare di incorrere in inutili ed inevitabili sprechi di denaro. Se tutto procede correttamente, nell’annata successiva si avrà già una produzione di circa il 90% rispetto ad un’annata normale.
Buonasera io mi trovo nel Salento, volevo chiedere se il periodo da noi è maggio? E se le marze devono essere conservate in frigo? VI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE