Le Braci: l’Aristocratico
Scritto da Davide Gangi | Pubblicato in recensioni vino
Si è svolta lo scorso 8 Febbraio la degustazione organizzata dall’AIS Murgia dove protagonista è stata una verticale dell’Igp Salento “Le Braci”, il Negroamaro per eccellenza della Cantina Monaci di Copertino (Lecce).
Le annate degustate erano cinque (2000 – 2001 – 2003 – 2004 – 2006) e la serata è stata condotta dal Dott. Vincenzo Carrasso (Delegato AIS Murgia) e dal Dott. Giuseppe Baldassarre (medico e relatore AIS), con l’elegante e raffinata presenza di Stefano Garofano, in rappresentanza della Cantina Monaci.
Parlando di questa realtà d’eccellenza della Puglia è d’obbligo citare la storia di Severino Garofano, fondatore nel 1995 di quest’azienda vitivinicola, enologo di grande esperienza e fama per l’importante lavoro svolto negli scorsi decenni a favore della valorizzazione qualitativa dei vini di Puglia.
Severino Garofano ha ricevuto nel 2007 anche il Premio Veronelli alla carriera come winemaker, è considerato uno delle principali personalità che ha contribuito in modo sostanziale al rilancio della vitivinicoltura del meridione d’Italia, ha lasciato segni enologici importanti anche in Calabria oltre che in Puglia: è in quest’ultima regione però che ha consacrato la sua professionalità con alcuni dei capolavori che sono divenuti simboli delle potenzialità enoiche di questa terra.
Entusiasmo e grande partecipazione hanno contraddistinto la serata, emozionante per un appassionato il confronto con cinque annate di questo nobile Negroamaro, vino caratterizzato da un forte legame col territorio, con una tipicità organolettica che la filosofia di Severino Garofano rispetta come elemento imprescindibile delle sue creature.
Le Braci Salento IGP Rosso è prodotto nell’agro di Copertino (Le), l’uva è il Negroamaro, la vendemmia è tardiva e avviene intorno alla seconda decade del mese di Ottobre, con macerazione delle uve surmature, quasi appassite. Il vino matura in barrique di legno francese di primo e secondo livello per almeno 10 mesi e lasciato affinare in bottiglia per almeno 18 mesi prima di essere immesso al consumo. Questa pratica di vinificazione dona al vino una struttura complessa e una regale raffinatezza. Si può annoverare nell’aristocrazia del Vino Pugliese e Italiano.
La verticale prevedeva tutte le annate di produzione la 2000-2001-2003-2004-2006; le annate 2002 e 2005 non sono state volutamente prodotte dall’azienda.
Le sensazioni percepite sono state coinvolgenti ed emozionanti, le annate si sono presentate tutte in perfetta forma di evoluzione, l’annata 2006 si presenta come un millesimo di grande prestigio che potrà regalarci ancora grandi emozioni in avvenire, i tannini sono nobili, “vellutati” e composti.
L’annata 2004 è moderata e gradevole, al naso è elegante, le note balsamiche e speziate si alternano lasciando spazio ad accenni di note eteree. All’assaggio è composto e di buona struttura.
Il millesimo 2003 si presenta con note di sottobosco e frutta matura, tabacco e note balsamiche, liquirizia e fico secco. In bocca è sorprendente la nota alcolica che si combina bene con la delicata freschezza e i tannini morbidi.
Le Braci 2001 ha una marcia in più, il tempo e l’evoluzione per questo Vino sono stati magnanimi. Avvolgenti le note tostate, speziate, balsamiche, al naso è intrigante, elegante, austero. In bocca è imperioso, un vino che si lascia bere con tutte le attenzioni che merita. I suoi dodici anni li porta bene, impeccabile e composto, sarei curioso di berlo ancora tra qualche anno, sicuro di trovare altre “note” emozionanti.
Concludiamo con l’annata 2000, la prima produzione de Le Braci di Severino Garofano, tredici anni di vita. L’evoluzione colpisce e sorprende, un vino ancora promettente, evidenti sono le note quasi salmastre, minerali, in bocca predomina la morbidezza, l’eleganza e la personalità.
E pensare che qualche “critico” asserisce che i Vini Pugliesi non sono destinati all’invecchiamento e a durare nel tempo…