Alla scoperta di Terre di Balbia in Alta Calabria
Scritto da Chiara Giorleo | Pubblicato in recensioni vino 
Quello che colpisce di Giuseppe Chiappetta è quel misto di determinazione, approccio imprenditoriale e capacità relazionali. Non a caso, dopo l’acquisto della proprietà da Venica&Venica, Terre di Balbia (Famiglia – Terre di balbia) – dal nome dell’antica Altomonte (CS) – colleziona premi e successi, anno dopo anno.
Non solo, una tenuta molto bella completa il quadro di una cantina calabrese aperta all’accoglienza sotto ogni punto di vista, colorata dalle terre rosse che nutrono il Magliocco, principe di questo territorio in Alta Calabria – che riserva continue sorprese – coccolato dalle brezze dello Ionio e i venti del Pollino.
Ho scoperto questa realtà diversi anni fa grazie ad un amico calabrese, collega dell’ing. Chiappetta, a seguito dell’introduzione sul mercato nel 2015. Lavorano solo con Magliocco o Merlot per i rossi e Gaglioppo per il rosato senza dispersioni, per un totale di quasi 30.000 bottiglie l’anno.
Tre cru in purezza da agricoltura biologica per un’espressione chiara del terroir: più tannico e complesso il “Fervore” da Magliocco che matura per circa 12 mesi in botti da 10Hl e barrique di rovere francese; più accogliente ma pur sempre strutturato il “Blandus” da Merlot che matura per circa 12 mesi in barrique di rovere francese nuove solo per il 50%; entrambi con 36 mesi di affinamento in bottiglia. Austero e pungente il rosato sotto il nome di “Ligrezza” da Gaglioppo che risponde ai richiami dell’autenticità, come spesso accade proprio al Sud, per un abbinamento a tutto pasto.
Giuseppe Chiappetta e famiglia hanno puntato al meglio sin da subito affidandosi a professionisti di settore: Gianfranco Fino, in vigna e in cantina; Simonit & Sirch per le tecniche di potatura e Worldwide Vineyards per le tecniche di innesto e sovrainnesto.
Un progetto al passo coi tempi con approccio produttivo nel rispetto della tradizione senza restare indietro sugli avanzamenti di tecniche, tecnologie e know-how.
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